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“Fake news ed esigenza di conoscenza del reale”. Vecchi e nuovi media: quale sfida per il giovane di oggi?”, è il titolo del corso svolto da Nuccio Condorelli, insegnante e giornalista con una lunga esperienza come cine operatore, svoltosi presso l’auditorium del Liceo Classico Umberto I di Ragusa

Dici “fake news” e pensi ad una mega bugia che, dilagando sulla rete, cambia l’esito delle elezioni.

La distinzione che Condorelli fa tra convinzione e persuasione, chiarisce che la questione si pone ad un livello più profondo. «La persuasione –afferma infatti- non mira a convincere. Essa è una forma d’arte in cui il sembrare vero conta più dell’essere vero».

Il tema del rapporto con la realtà è il punto nodale del corso.

Siamo di fronte ad una lenta ma inesorabile «deformazione della nostra percezione di ciò che è reale» e tutti ce ne crediamo immuni. Citando Grafman, neurologo e studioso di scienze cognitive, si afferma che «il cervello umano, sottoposto agli stimoli del multitasking informatico, diminuisce la capacità di pensare e tende ad a fare proprie soluzioni convenzionali». La capacità di lettura dei testi è la più compromessa. «Leggiamo il titolo per esteso –spiega Condorelli descrivendo un’immagine che fotografa il movimento delle pupille sullo schermo- e poi, ad ogni paragrafo, un po’ di meno, come a descrivere una F. La conseguenza è la superficialità».

L’analisi dell’impatto di Cambridge Analytica, una società che combina l’analisi sistematica di dati e le strategie della comunicazione, sulla campagna presidenziale di Donald Trump apre ai ragazzi lo scenario di un fenomeno globale pericolosissimo. Il lavoro sui dati da parte di questo tipo di società ha infatti lo scopo di «persuadere, manipolare e convincere la singola persona, in politica come in economia». Le informazioni ricavate da Cambridge Analytica, ad esempio, erano desunte da oltre 450.000 sondaggi al mese negli USA. Queste mole enorme di informazioni acquisibili e acquistabili in rete, sono alla base delle “campagne psico-grafiche”. Un bombardamento mediatico “mirato” che, tenendo conto delle convinzioni personali e del profilo psicologico, cerca di “spostare” progressivamente l’orientamento della persona verso l’obiettivo prefissato, prodotto commerciale o uomo politico che sia. «Nulla di meccanico». Tuttavia, attraverso l’addressable advertising, una forma di “comunicazione personale di massa”, state sicuri che vi offriranno le risposte ai vostri desideri confezionati su misura per voi.